Un paesaggio di terre basse, deserte, intervallate da distese di acque solo in apparenza stagnanti, ma in realtà frementi di vita.
Una fitta rete di canali e fiumi dal corso lento e tranquillo, ma sempre pronti a diventare protagonisti di eventi terribili che restituiscono all'acqua le terre faticosamente bonificate.
Il Delta del PO, oggi attraversato dalla strada Romea che unisce Ravenna e Venezia, era percorso dalla POPILIA, l'
antica via dei pellegrini che metteva in comunicazione Roma con l'Europa orientale. Lungo questa strada, nel settimo secolo, forse già nel sesto, sorse POMPOSA, l'abbazia fondata dai monaci benedettini che da CASSINO muovevano ad evangelizzare l'Europa.
E' un'isola, l'isola Pomposiana, delimitata dal mare e da due fiumi, il Po di Goro e il Po di Volano, che donano al luogo un clima salubre e favoriscono le comunicazioni con l'entroterra.
A Pomposa i seguaci di Benedetto si dedicano alla preghiera, allo studio, alla meditazione, al lavoro, occupazioni riassunte nel celebre 'ORA ET LABORA'.
Ma il Po, che l'aveva resa felice, sarà la rovina dell'isola. Alluvioni e impaludamenti porteranno alla decadenza lenta ma inesorabile dell'abbazia che si conclude con il definitivo allontanamento dei benedettini nel 1671.
In questi ultimi decenni, Pomposa, oggetto di cura e restauri, è tornata a presentarsi al mondo e lo fa con le imponenti testimonianze del suo passato.